Rebuild, come ripristinare Windows XP in presenza di file corrotti

Nei casi in cui il sistema risulti seriamente compromesso, la prima cosa che si tenta di fare è utilizzare l'opzione di boot Last Known Good Menu o ilSafe Mode. Purtroppo ciò non sempre è sufficiente, soprattutto se siamo in presenza di guasti hardware, virus o di blackout che abbiano determinato la corruzione del file system. In tali situazioni è facile incorrere nel messaggio Missing or corrupt HAL.DLL, Invalid Boot.Ini o Windows could not start.

Di norma in tali cas si procede cercando di rimpiazzare il file danneggiato con una copia integra, presa dal CD di installazione o da un'altra macchina. In questo caso risulterà si può utilizzare la Windows Recovery Console, su cui ho già scritto
un articolo.

Purtroppo nella maggioranza dei casi la sostituzione del file corrotto non è sufficiente. A causa delle imprevedibili interruzioni di corrente che spesso avvengono sulla linea elettrica del paese in cui vivo, mi è capitato di trovarmi nella situazione quivi descritta. Lungi dal voler reinstallare Windows da zero, mi sono messo a spulciare attentamente nel Knowledgebase di Microsoft, trovando una soluzione interessante al problema: il comando
Rebuild.

Più precisamente è uno
switch software utilizzato dal tool Bootcfg, che automaticamente ricerca nell'hard disk ogni valido riferimento riguardo a file e informazioni di startup, e permette di scegliere quelli corretti; ciò ha l'effetto di rimuovere e/o riparare ogni riferimento a file, driver o qualunque cosa danneggiata che impedisca il normale boot di sistema.

Tale comando di Rebuild può quindi effettivamente rimediare al famigerato
Missing HAL.DLL. Invece di dilungarmi oltre in descrizioni puramente teoriche, vediamo subito l'effetto pratico con 5 facili passaggi:

Effettuare il boot dal CD di setup di XP ed entrare nella Recovery Console, eseguire poi il comando ATTRIB -h -r -s sul file
boot.inipresente in C: e quindi eliminarlo. Infine scrivere bootcfg /rebuild e poi fixboot.

Dopo queste semplici operazioni il sistema nella maggioranza dei casi dovrebbe riavviarsi normalmente. Ma vediamo più in dettaglio alcuni aspetti del procedimento appena descritto.

E' ovvio che spesso ci si ritrova a dover reinstallare file del sistema operativo eventualmente danneggiati, prelevandoli dal CD originale; purtroppo tale operazione spesso è complicata dalla presenza dei service pack, SP1 e SP2. Ad esempio, non è una buona idea utilizzare un CD di setup XP SP1 per riparare un'installazione danneggiata di XP SP2: si rischierebbe di peggiorare la situazione.

La soluzione ottimale è quella di aver pronto in precedenza quello che in gergo è chiamato un cd
slipstreamed, ovvero un CD di setup contenente gli stessi file e driver presenti sul vostro hard disk. In un mio articolo avevo descritto la procedura necessaria per preparare un siffatto CD.

Avviamo dunque la Recovery Console ed esaminiamo in dettaglio cosa accade col comando
bootcfg /rebuild.
Dovrebbe apparirvi un messaggio simile al seguente (dipendente dalla configurazione del vostro sistema):

Total Identified Windows Installs: 1
C:Windows
Add Installation To Boot List?


Se le informazioni sono corrette, è sufficiente premere
Y, e Bootcfg inizierà il processo di ricostruzione della boot list includendo l'installazione Windows precedentemente trovata, provvedendo anche a correggere (ed è ciò che volevamo) gli errori del tipoMissing HAL.DLL, Invalid Boot.Ini ed altri similari.

Ad un certo punto della procedura vi apparirà il messaggio
Enter Load Identifier; non allarmatevi, è il nome del sistema operativo che apparirà nell'elenco del menu di boot. Usualmente conviene scrivere una descrizione simile a quelle classiche, tipo Microsoft Windows XP Professional o Microsoft Windows XP Home Edition. Successivamente apparirà il messaggio Enter OS Load Options: per le normali installazioni è sufficiente l'opzione /Fastdetect. Chiudete infine la Recovery Console e riavviate il PC, che a questo punto dovrebbe avviarsi normalmente.

Resta un'ultima considerazione da fare. Nel caso si sospetti un problema con la sezione di boot dell'hard disk, come ad esempio problemi con sistemi multiboot che siano divenuti instabili, o con programmi di boot management di altri fornitori che improvvisamente abbiano un funzionamento anomalo), è buona cosa avviare il programma
fixboot dalla linea comandi (ovviamente prima di uscire dalla Recovery Console), senza nessun parametro aggiuntivo.

Il comando provoca la riscrittura di un nuovo settore di boot nella partizione primaria, rimuovendo qualunque modifica precedentemente effettuata a un altro boot loader eventualmente utilizzato. Comunque è sempre possibile ripristinare in un secondo tempo il boot loader preferito.
E a questo punto, se non siete proprio particolarmente sfortunati, il sistema dovrebbe finalmente riavviarsi senza errori.

Il comando
bootcfg può ovviamente essere eseguito anche da Windows, tuttavia l'opzione /rebuild non è disponibile unicamente quando il suddetto viene invocato attraverso la Recovery Console (e ciò effettivamente ha un senso, dato che ricostruire totalmente le informazioni di boot si rende in genere necessario nei casi in cui Windows non riesce più ad avviarsi normalmente). E' disponibile anche un'opzione /list, anch'essa solo tramite la Recovery Console; il cui scopo è semplicemente quello di mostrare l'elenco delle entry del menu di boot, utile come controllo o per sperimentare coi comandi.

Tale elenco di entry è visibile anche da Windows: è sufficiente eseguire un click col pulsante destro su
My Computer, quindi selezionare Properties | Advanced | Startup e Recovery | Settings. Le entry sono visualizzate nella parte della dialog denominataSystem Startup e lì si potrà editare direttamente il file boot.ini.

E' possibile modificare le opzioni di startup anche con il programma
msconfig. Digitando msconfig nella vedrete numerose opzioni per modificare il file boot.ini ed i file correlati. Il sistema di help di Windows XP spiega abbastanza bene tutte le varie opzioni.

Ma ricordate: nessuna di tali opzioni di modifica è disponibile, se Windows non si avvia!
Ecco che in tal caso il comando
bootcfg /rebuild e la Recovery Console possono far risparmiare ore di lavoro altrimenti trascorse a reinstallare o ricostruire un sistema operativo danneggiato.

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